The Cosmopolitan Collective
Established July 2020

"Cosmopolitanism is the name not of the solution but of the challenge.” 
Kwame Anthony Appiah

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CHI SIAMO E LE RAGIONI DI UN PROGETTO 

Il Collettivo Cosmopolita è una costellazione dinamica di intellettuali interdisciplinari, transnazionali e pubblici che fanno riferimento—ma non sono confinati—al campo dell'italianistica, i quali si sono organizzati in risposta  all'urgente appello all'azione emerso in seguito alla più recente serie di brutali assassini di persone black, indigene e di colore (BIPOC) da parte dello stato di polizia. I membri del collettivo si impegnano a smantellare i sistemi di pensiero basati sulla supremazia bianca che autorizzano e normalizzano la morte fisica e metafisica delle persone BIPOC sia a livello locale che globale.  Al suo posto, il Collettivo cerca di costruire uno spazio intellettuale intrinsecamente cosmopolita, privo di colonialità, in cui quei pensatori e attori che sono stati storicamente esclusi e/o marginalizzati nell' accademia (incluse la marginalizzazione situata all'intersezione di razza, etnicità, genere, sessualità, abilità, rango, classe, o lingua) possano trovare un loro spazio a livello discorsivo.

 WHO AND WHY WE ARE 

The Cosmopolitan Collective is a dynamic constellation of interdisciplinary, transnational, and public intellectuals—belonging to but not bound by the field of Italian Area Studies—who have collectively organized to heed the clarion call sounded in the wake of the most recent slate of brutal murders of Black, Indigenous, and People of Color (BIPOC) at the hands of the police state. The Collective’s members are committed to undoing the systems of white supremacist thought that permit and normalize the physical and metaphysical deaths of BIPOC at both the local and global levels. In its place, the Collective seeks to construct an inherently cosmopolitan intellectual space devoid of coloniality in which those thinkers and doers who have historically been excluded and/or marginalized within the traditional academy (including marginalization at the intersection of race, ethnicity, gender, sexuality, ability, rank, class, or language)  can take up space and find their place in the discourse. 


PERCHE’ COSMOPOLITA? 

Come ci ricorda Kwame Anthony Appiah, il cosmopolitanismo è un concetto ancorato/legato/connesso a due filoni di pensiero: “uno è l’idea di avere degli obblighi verso gli altri, obblighi che vanno oltre l’amicizia e la gentilezza (i propri cari/amici e famiglia), o anche oltre i legami più formali di una cittadinanza condivisa. L’altro è che prendiamo sul serio il valore non solo della vita umana ma di vite umane particolari, il che significa interessarsi a pratiche e convinzioni che danno loro un significato. Le persone sono diverse, il cosmopolita lo sa, e c'è molto da imparare dalle differenze reciproche. Poiché ci sono così tante possibilità umane che vale la pena esplorare, non ci aspettiamo né desideriamo che ogni persona o ogni società debba omologarsi ad un singolo modo di esistere” (Appiah, traduzione nostra). Il cosmopolitanismo, dunque, ci spinge a essere accoglienti ed eticamente vincolati agli altri, indipendentemente dalla classe sociale a cui il singolo appartiene.

WHY COSMOPOLITAN? 

As Kwame Anthony Appiah reminds us, cosmopolitanism is a concept anchored in the intertwining of two strands of thought: “[o]ne is the idea that we have obligations to others, obligations that stretch beyond kith and kind, or even the more formal ties of a shared citizenship. The other is that we take seriously the value not just of human life but particular human lives, which means taking an interest in the practices and beliefs that lend them significance. People are different, the cosmopolitan knows, and there is much to learn from our differences. Because there are so many human possibilities worth exploring, we neither expect nor desire that every person or every society should converge on a single mode of life” (Appiah, xv). Cosmopolitanism, then, requires being hospitable and ethically obligated to others no matter what social category they belong to so that we may all be well. 


IL NOSTRO LAVORO 

I movimenti #BlackInTheIvory e Academics4BlackLives, emersi recentemente in rete, sono testimonianza che gli spazi intellettuali tradizionali, quali gli ambienti accademici, spesso non accolgono chi è percepito come diverso. Molti spazi intellettuali sono costruiti sulla logica frammentaria del colonialismo, che tende intrinsecamente a marginalizzare e opprimere le persone BIPOC e le identità intersezionali. I membri del collettivo si ripropongono di creare uno spazio senza confini in cui tutte le persone—specialmente quelle storicamente marginalizzate—abbiano uno spazio in cui partecipare. 

La creazione di tale spazio richiede il riconoscimento delle prospettive limitate offerte dagli italianisti, che hanno normalizzato la marginalizzazione di persone che non coincidono con il modello egemonico. In modo particolare all’interno dell’italianistica, queste pratiche sono costruite sulla premessa del retaggio europeo e dell’essere bianco, e sul presupposto che la conoscenza che conta deve essere “razionale”, “moderna”, europea, e bianca. Uno spazio equo e cosmopolita afferma la legittimità di coloro che vengono brutalizzati dalla struttura del colonialismo, quindi il nostro lavoro collettivo si propone di sovvertire tale marginalizzazione.

THE NATURE OF OUR WORK 

As the recent online movements #BlackInTheIvory and Academics4BlackLives can attest, traditional intellectual spaces such as the academy are often inhospitable spaces to those not perceived as their traditional and rightful participants. Many conventional intellectual spaces have been constructed upon, and continue to be deeply entrenched within, the frameworks of coloniality, which by definition marginalize and oppress BIPOC and other intersectional identities. The Collective’s members envision this as an unbounded space in which all—especially those who have historically been marginalized—have a place to participate. 

We cannot create this space without first acknowledging the errors perpetuated by the field of Italian studies writ large, which has normalized the marginalization of people who are not considered the “white” kind of fit. Within Italian studies in particular, these practices rely upon the idea that European heritage and Whiteness are the standards by which the field has been defined. Such standards include the assumption that what is known and what matters in the world is that which is "rational," "modern," European, and White. An equitable and cosmopolitan space seeks to legitimize those who have been brutalized by the structures of coloniality. Thus we seek to reverse the course of such marginalization through our collective work. 


vision

Contempliamo un mondo in cui l'identità intellettuale, il lavoro ed i principi vengono rinegoziati. Questa operazione è il risultato della disgregazione dell'università e della successiva trasformazione in un pluriverso cosmopolita. In questo pluriverso i confini disciplinari, temporali, e sociali sono riconosciuti e rispettati, ma anche apertamente messi in discussione e trasgrediti. Questa visione dipende dal nostro coinvolgimento nelle questioni intellettuali e nelle esperienze e problemi che contano di più per le nostre comunità locali e globali.

We envision a world in which intellectual identity, work, and values are redefined. This redefinition involves disrupting prevailing academic configurations and subsequently transforming our community into a cosmopolitan pluriverse. In this pluriverse, disciplinary, temporal, and social boundaries are recognized and respected, but also openly interrogated and freely transgressed. This vision depends on our collective public engagement with questions of intellectual weight and the experiences and issues that matter most to our local and global communities. 


CHE COSA CHIEDIAMO E SOSTENIAMO

  • l’affermazione di tuttз coloro coinvoltз nello studio e nella ricerca —specialmente coloro che appartengono a gruppi erroneamente non percepiti come “italiani” o “italofoni”

  • dare risonanza alle narrative e alle strategie di resistenza e ri-esistenza delle persone BIPOC di fronte a/nonostante la colonialità e altre forme di oppressione sociale

  • il sostegno di nuova ricerca incentrata su interdisciplinarità, trasnazionalità, trans-storicità, e sul coinvolgimento dell’Italia nelle questioni geopolitiche regionali e globali 

  • cambiamenti nelle pedagogie e nei curricula che riflettano le realtà del 21esimo secolo e i bisogni di tutte le studentesse e gli studenti nei vari contesti 

  • la ricerca attiva di candidati, l’assunzione e l’acclimazione di persone BIPOC in cattedre T/TT nell’Italianistica 

  • lo sviluppo di forme eque di leadership all’interno degli spazi professionali e intellettuali 

  • la diffusione di una rete collaborativa che superi barriere razziali, etniche, culturali, e nazionali 

  • pratiche di insegnamento, scrittura, dialogo, ed azione che siano trasparenti e accoglienti in modo incondizionato 

  • la messa in discussione critica dell’uso e della rappresentazione del passato

  • la messa in discussione (effettiva e) sistematica delle semiotiche assiomatiche della supremazia bianca e anti-Blackness

 

WHAT WE ADVOCATE FOR

  • the empowering of all scholars and learners of Italian language and global Italian cultures—especially those from groups who are erroneously seen as “not Italian”

  • the amplification of BIPOC narratives of resilience and strategies of resistance to coloniality and other forms of oppression

  • the active recruitment, hiring,  and retention of BIPOC in TT positions in Italian studies 

  • the support of new scholarship that centers on interdisciplinarity, transnationality, transhistoricity, and on the enmeshment of Italy in geopolitical issues both regional and global. 

  • the development of more equitable forms of leadership within professional and intellectual spaces 

  • the increased networking of scholars across racial, ethnic, cultural, and national borders 

  • pedagogical and curricular changes that reflect the 21st-century realities and needs of all students across a variety of contexts

  • transparent and hospitable practices in teaching, writing, dialogue, and action 

  • critical approaches to the use and representation of the past 

  • the active and ongoing interrogation of the discourses of white-supremacy and anti-blackness


mission

  1. promuovere e amplificare le voci, le esperienze, e i punti di vista delle persone BIPOC negli spazi intellettuali

  2. smantellare la gerarchia nella ricerca collaborativa e promuovere collaborazioni tra ranghi e discipline 

  3. facilitare il dialogo tra intellettualз, studiosз, e persone in ruoli non accademici in varie discipline e settori 

  4. affermare un approccio transnazionale e trans-storico allo studio delle letterature e culture italiane globali 

  5. promuovere progetti in ambito intellettuale e di comunità che sottolineino la rilevanza delle produzioni culturali italiane e italofone per esperienze locali e globali. 

  6. decolonizzare la classe e trasformare l’insegnamento attraverso la pedagogia critica 

  7. affrontare i trascorsi e i retaggi del razzismo, del colonialismo e di altre forme di esclusione, criticamente consapevoli delle nostre proprie posizionalità. 

  8. contrastare le forze anti-cosmopolite, che sono alla radice delle strutture autoritarie

  9. dare visibilità a coloro che hanno resistito e sono ri-esistiti mediante approcci decoloniali

  1. to promote and amplify BIPOC voices, experiences, and perspectives within intellectual spaces 

  2. to dismantle hierarchies that discourage equitable collaborative research  and encourage scholarly partnerships across and between ranks and disciplines 

  3. to foster dialogue among intellectuals, scholars, and a wide variety of non-academics in various disciplines and sectors 

  4. to center a transnational, transhistorical approach to the study of global Italian literatures and cultures 

  5. to promote intellectual and community projects that highlight the relevance of Italian and Italophone cultural production to global experiences and local issues. 

  6. to decolonize the classroom and to transform teaching through a critical pedagogy 

  7. to confront the histories and legacies of racism, colonialism, and other forms of exclusion while remaining critically mindful of our own individual positionalities in relationship to those legacies 

  8. to defend against anti-cosmopolitanism, which is the foundation of authoritarian structures

  9. to shine a light on those who have been able to resist and re-exist through decolonial options


PRINCIPÎ

empowerment · impegno · confronto radicale e dibattito · ospitalità incondizionata · comunicazione non-violenta · giustizia riparativa · anti-razzismo  · umanitarismo · il sapere · transnazionalità e intersezionalità  · self-expression · inclusività e partecipazione attiva  · trasparenza e dialogo aperto  · responsabilità · autodeterminazione · propriocezione

VALUES 

empowerment  · engagement · confrontation and crucial conversations  · unconditional hospitality · non-violent communication · restorative justice · anti-racism · humanitarianism · transnationality and intersectionality · cosmopolitanism · self-expression · inclusiveness and active participation · transparency and open dialogue · accountability · self-determination · self-interrogation


PROGETTI

workshops
convegni
pubblicazioni
divulgazione
social
gruppi di lettura
conferenze e panels
tutoraggio di ricercatori e studenti di vari livelli
pedagogia e sviluppo dei curricula

 

PROJECTS 

workshops 
conferences 
publications 
public/community engagement 
social media 
reading groups 
talks and panels 
mentoring: junior faculty; undergraduate and graduate 
pedagogy/curriculum development


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